Pastorale Giovanile

Per i preadolescenti e i giovani della nostra Valle, è coinvolta, oltre ai preti e alle suore, una bella equipe di giovani e adulti delle diverse parrocchie, che progettano e propongono gli incontri e le esperienze per i ragazzi e le ragazze delle diverse età:

  • i preadolescenti: coloro che hanno terminato la mistagogia, e iniziano a vivere l’età dei cambiamenti (13-14enni)
  • gli adolescenti: quelli che frequentano le superiori e sono invitati a collaborare come animatori negli oratori
  • i giovani: i maggiorenni che, affacciandosi all’età adulta, guardano alla loro vita con più responsabilità.

Alcuni appuntamenti sono proposti a livello diocesano, altri a livello vicariale, altri a livello di Valle.

Gli scopi degli incontri in Valle sono

  • offrire molteplici spunti di aggregazione, divertimento, scoperta, riflessione, ascolto e crescita
  • confrontarsi con la proposta cristiana con più consapevolezza
  • conoscersi meglio, evidenziando le proprie idee, i desideri, i valori, e anche la resistenze, i dubbi, le fatiche
  • sentirsi protagonisti delle proprie scelte e capaci di mettersi a servizio nella comunità.

Cf. Diocesi di Como, CHE COSA CERCATE? Progetto diocesano di pastorale giovanile
Cf. Diocesi di Como, Progetto di iniziazione cristiana dei bambini e dei ragazzi, cap. 11: La proposta educativa dopo la mistagogia.
Cf. sito diocesano di pastorale giovanile: www.pgcomo.org

Avvisi

Vangelo Ragazzi: Lo Spirito Santo, il suggeritore

Vangelo Ragazzi: Lo Spirito Santo, il suggeritore

Videovangelo della domenica in cartoni animati

Videovangelo bambini VI dom Pasqua anno C

Anche noi vogliamo capire

PRIMA LETTURA (At 15,1-2.22-29)
Il Concilio di Gerusalemme traccia una strada fondamentale per l’opera evangelizzatrice della Chiesa in tutti i tempi e in ogni luogo: il Vangelo è capace di incarnarsi in tutte le culture; il Vangelo rende più vere e più belle tutte le culture, aiutandole a liberarsi da tutto ciò che contraddice la verità di Dio e il bene delle persone e dei popoli.

* Capire le parole
Giudea. Regione nel sud della Palestina, ovvero il Regno di Giuda, in contrapposizione al Regno di Israele, situato nella zona a nord.
Al di fuori di queste cose necessarie. Delle proibizioni della religione antica imposte ai nuovi fedeli, ci si limita a mantenerne poche: quelle che offenderebbero Dio (idolatria e assenza di pudore) e quelle che, secondo la concezione del tempo, mancherebbero di rispetto allo spirito vitale degli animali sacrificati.


SECONDA LETTURA (Ap 21,10-14.22-23)
La descrizione della Gerusalemme celeste infonde speranza e gioia nei cristiani perseguitati in questo mondo. Le porte ai quattro punti cardinali dicono che tutti i popoli sono chiamati alla salvezza.

* Capire le parole
Dodici. 12 angeli, 12 nomi, 12 porte, 12 basamenti… Il numero 12 è comune alle tribù di Israele e agli Apostoli, e indica la continuità tra l’antico e il nuovo popolo dell’Alleanza.
Non vidi alcun tempio. Il nuovo popolo dei credenti non si caratterizza principalmente per “avere” un luogo materiale in cui ritrovarsi, ma essenzialmente per “essere” il tempio santo di Dio. Dio abita nel cuore di ogni suo discepolo.


VANGELO (Gv 14,23-29)
Gesù, rispondendo a Giuda Taddeo, spiega perché non si manifesta al mondo, che vuole un messia potente, ma solo ai discepoli. Non vuole conquistare regni e persone, ma offrire la vita stessa di Dio, attraverso il dono dello Spirito, a tutti coloro che accolgono la sua parola e la vivono. Per questo anche la pace che egli offre è diversa e nuova.

* Capire le parole
Prenderemo dimora. Se uno crede in Gesù in quanto Figlio e inviato di Dio, Lui e il Padre già abitano nel suo animo.
Paràclito. Parola greca che significa letteralmente “avvocato”, qui nel senso di “difensore”: lo Spirito Santo ha funzione di suggerirci le cose giuste da dire e ci difende al cospetto del Padre.


PER RIASSUMERE… Nelle domeniche che seguono la festa della Pasqua le letture ci mostrano come alcuni uomini e donne hanno creduto in Gesù Risorto: anche noi possiamo credere come loro. E ci mostrano che Gesù ci dona il suo Santo Spirito: anche noi possiamo amare e amarci come ci ama Lui.

La riflessione (commento a cura di Tiziana Rufo)

Carissimi bambini, vi ricordate che cosa è l'anno liturgico? E' la celebrazione della vita di Gesù lungo tutto l'arco delle 52 settimane che lo costituiscono.
Oggi celebriamo la sesta domenica di Pasqua.

Il tempo pasquale è il tempo più lungo dei tempi forti (I tempi forti sono quelli che si distinguono dal tempo ordinario perché preparano o seguono gli eventi più importanti della vita di Gesù, la sua nascita, la sua morte, la sua Resurrezione). Dura ben 50 giorni e il motivo è che si vuole sottolineare la preminenza di questo tempo liturgico su tutto il resto dell'anno. Il tempo di Pasqua si caratterizza per la gioia che infonde, ci fa pregustare la salvezza operata da Cristo.

Prima ancora che esistesse la Quaresima la Chiesa da sempre ha celebrato il tempo pasquale; questi 50 giorni formano come un unico giorno di festa, una sola grande domenica. Durante questi giorni non si legge mai alcuna lettura tratta dall' Antico Testamento ma soltanto letture del quarto Vangelo, cioè il Vangelo di Giovanni, gli Atti degli Apostoli e il libro dell'Apocalisse.

Tutta la liturgia ci chiama a fare festa perché la morte è sconfitta per sempre.

Oggi Gesù ci dice che se lo amiamo osserviamo la Sua Parola...quanto è vero! Quando noi vogliamo bene a qualcuno vogliamo farlo contento; Gesù vuole che noi seguiamo il suo insegnamento perché sa che solo così facendo noi possiamo essere felici. Noi oggi siamo allergici alla parola peccato... ma dire che una cosa è peccato non è altro che dire che quella cosa non ci può mai dare la felicità. Se ci ricordessimo questa verità facilmente eviteremo di cadere.

Gesù ci ha dato un modo per ricordarci tutto quello che ci ha detto nel vangelo:

ci ha mandato il Paraclito... e che cosa significa? la parola Paraclito è di origine greca e indica lo Spirito Santo, letteralmente, Colui che sta presso di noi. Pensate se a scuola, soprattutto durante le interrogazioni o i compiti in classe, noi avessimo un suggeritore... come sarebbe facile prendere bei voti...!

Gesù ci ha lasciato per la vita di tutti i giorni lo Spirito Santo che è proprio colui che sta sempre al nostro fianco e ci suggerisce ciò che è meglio in ogni di circostanza... Lo Spirito Santo ci insegna ogni cosa, sì ogni cosa... per esempio, se a tavola stai esagerando nella quantità di cibo che ti sei messo nel piatto, lo Spirito Santo ti suggerisce: per favore riduci la tua porzione...; se durante una competizione con i tuoi amici per poter vincere assecondi la tentazione di imbrogliare, lo Spirito Santo ti bisbiglia...no, non lo fare...non sarai felice...: se per evitare un rimprovero stai già preparando una bella bugia, lo Spirito Santo interviene e ti ricorda che dopo che avrai mentito starai male... quindi evita...

Insomma lo Spirito Santo ci ricorda quello che Gesù ha già insegnato, passo passo, volta per volta... non tutto insieme perché non siamo in grado di recepirlo e assimilarlo.

Ma come possiamo essere sicuri che il messaggio proprio di Gesù di 2000 anni fa sia lo stesso che percepiamo adesso?

Conoscete il gioco del telefono senza fili? Consiste in questo: i partecipanti si mettono in fila indiana uno accanto all'altro: la prima persona della fila bisbiglia nell'orecchio della seconda una frase, a sua volta chi riceve il messaggio lo bisbiglia nell'orecchio del suo vicino e così via... fino ad arrivare all'ultima persona della catena...a questo punto l'ultima persona deve dire ad alta voce il messaggio. Di solito nel passaggio da una persona all'altra vengono aggiunte e tolte frange e fiorellini vari... insomma il messaggio che ne viene fuori è molto diverso dal messaggio iniziale. Gesù ha inventato un sistema divino per far giungere invariato il suo messaggio a tutte le generazioni passando di bocca in bocca: ha inserito lo Spirito Santo medesimo a trasmettere integro il suo messaggio.

Proprio perché è lo stesso Spirito Santo che ci sprona a vivere secondo il Vangelo, noi possiamo sperimentare il dono della pace che Gesù ci ha promesso. Vi lascio la pace, vi do la mia pace... non come il mondo la dà a voi...

La pace che Gesù ci dona non è tanto e solo assenza di guerra... è molto molto di più: è quella serenità interiore che deriva dal sapere che chi sono dove sono, ciò che faccio, ciò che provo è tutto sotto lo sguardo provvidenziale di Dio... che tranquillità, che serenità sapere che siamo nelle Sue mani.

Facciamo allora il proposito di essere attenti agli inputs dello Spirito Santo.

Appena ci svegliamo la mattina invochiamo la Sua presenza su di noi.

Obbedendo ai suoi consigli saremo in grado non solo di vivere in pace ma anche di riversare pace su chiunque incontreremo sul nostro cammino.

La vignetta di Fano



#Strade Dorate:
Dalla postazione radio di Radio Fra Le Note il sacerdote genovese Don Roberto Fiscer commenta il Vangelo della domenica per i ragazzi.



Un giovane prete di Genova ex dj da discoteca, don Roberto Fiscer, ha aperto una radio nel suo oratorio e tra le altre cose fa una brevissima trasmissione anche in video #Strade Dorate in cui spiega il vangelo della domenica per i ragazzi e con i ragazzi.

Dalla postazione radio di Radio Fra Le Note il sacerdote genovese Don Roberto Fiscer commenta il Vangelo della domenica per i ragazzi 2019

25/05/2019 Categoria: Torna all'elenco