Pastorale Giovanile

Per i preadolescenti e i giovani della nostra Valle, è coinvolta, oltre ai preti e alle suore, una bella equipe di giovani e adulti delle diverse parrocchie, che progettano e propongono gli incontri e le esperienze per i ragazzi e le ragazze delle diverse età:

  • i preadolescenti: coloro che hanno terminato la mistagogia, e iniziano a vivere l’età dei cambiamenti (13-14enni)
  • gli adolescenti: quelli che frequentano le superiori e sono invitati a collaborare come animatori negli oratori
  • i giovani: i maggiorenni che, affacciandosi all’età adulta, guardano alla loro vita con più responsabilità.

Alcuni appuntamenti sono proposti a livello diocesano, altri a livello vicariale, altri a livello di Valle.

Gli scopi degli incontri in Valle sono

  • offrire molteplici spunti di aggregazione, divertimento, scoperta, riflessione, ascolto e crescita
  • confrontarsi con la proposta cristiana con più consapevolezza
  • conoscersi meglio, evidenziando le proprie idee, i desideri, i valori, e anche la resistenze, i dubbi, le fatiche
  • sentirsi protagonisti delle proprie scelte e capaci di mettersi a servizio nella comunità.

Cf. Diocesi di Como, CHE COSA CERCATE? Progetto diocesano di pastorale giovanile
Cf. Diocesi di Como, Progetto di iniziazione cristiana dei bambini e dei ragazzi, cap. 11: La proposta educativa dopo la mistagogia.
Cf. sito diocesano di pastorale giovanile: www.pgcomo.org

Avvisi

Vangelo Ragazzi: Fughe, ricerche, ritorni e banchetti

Vangelo Ragazzi: Fughe, ricerche, ritorni e banchetti

Videovangelo della domenica in cartoni animati

Videovangelo bambini XXIV dom TO anno C

Anche noi vogliamo capire

PRIMA LETTURA (Esodo 32,7-11.13-14)
Mentre il Signore consegna a Mosè le tavole della Legge per l’alleanza, il popolo si perverte facendosi un vitello d’oro da adorare. Lo sdegno di Dio è calmato da una preghiera di Mosè, che ricorda al Signore le promesse fatte ai patriarchi e la fedeltà del suo amore per il popolo che lui stesso ha scelto.

* Capire le parole
Il tuo popolo si è pervertito. Significa che appena ricevuti i Comandamenti, gli israeliti hanno iniziato a scambiare il bene con il male e il male con il bene. Ad esempio, da “Non ti raffigurerai il tuo Dio con immagini di idoli”, a “Facciamoci un idolo da adorare”.
Un popolo dalla dura cervìce. Espressione equivalente a “Un popolo dalla testa dura, un popolo di testardi”.
Il Signore si pentì del male che aveva minacciato. La Scrittura con linguaggio fin troppo umano parla di Dio che “si pente”. In realtà si vuole mettere in luce il grande potere della preghiera di intercessione di Mosè, che muove a compassione il cuore stesso di Dio.


SECONDA LETTURA (1 Timoteo 1,12-17)
L’apostolo Paolo presenta se stesso come prova vivente dell’infinita misericordia di Dio che lo ha trasformato da persecutore ad annunciatore del Vangelo. Per questo tutti i peccatori possono avere piena fiducia nella volontà di Dio che vuole salvare tutti.

* Capire le parole
Un bestemmiatore, un persecutore e un violento. San Paolo parla apertamente del suo modo di essere e di vivere prima dell’incontro con Gesù che ne ha suscitato la conversione.
Agivo per ignoranza, lontano dalla fede. San Paolo testimoniando la sua esperienza, descrive con poche ma efficaci parole la situazione di tanti – anche cristiani per battesimo ricevuto, ma non ancora per maturità di fede – che ancora non sono stati efficacemente raggiunti dalla Parola e dalla Persona di Gesù. Da qui l’impegno costante di tutta la chiesa di far conoscere Cristo e di favorire l’incontro con Lui.


VANGELO (Luca 15,1-32)
Le parabole della misericordia sono rivolte ai farisei che criticano il comportamento di Gesù verso i peccatori. Essi devono cambiare il loro modo di pensare e rappresentare Dio, che non vuole premiare i giusti e punire i peccatori, ma vuole salvare tutti.

* Capire le parole
I farisei e gli scribi mormoravano. La mormorazione è l’atteggiamento di chi non ascolta l’altro per conoscerlo meglio e in modo veritiero, ma di chi osserva per metterne in luce il negativo e i difetti.
Un solo peccatore che si converte. Questa bella espressione ci fa capire che mentre l’uomo guarda gli altri e giudica in base al vestito, alla bellezza, all’apparenza, agli odori, alla pulizia, ecc., Dio guarda all’anima e all’unicità della persona.


PER RIASSUMERE… Tre parabole, che in realtà sono una sola, per dire che Dio è un Padre misericordioso e che Gesù è il volto visibile del suo amore che salva. Di fronte a questa pagina la Chiesa intera, ogni comunità e ciascun cristiano sono invitati a chiedersi fino a che punto sono per i peccatori il volto visibile dell’amore misericordioso del Padre e di Gesù.

La riflessione (commento a cura di Mara Colombo)

Tutte le domeniche e tutte le volte che celebriamo una S.Messa, facciamo un banchetto! Dio ama fare festa! Ed è bello sapere di essere sempre invitati e attesi!

Però per partecipare e gioire dobbiamo capire che cosa si festeggia!

Cominciamo con una piccola caccia al tesoro: che cosa succede in tutte le letture di oggi, la prima del libro dell'Esodo, la seconda di S.Paolo e la terza di Luca?
Tutti perdono qualcosa, altro che festa! Una tragedia!

Anche a noi sarà capitato di perdere qualcosa! E allora iniziamo le ricerche: se c'è qualcuno che può aiutarci lo chiamiamo; se dobbiamo spostare mobili o rovesciare il contenuto di qualche scatola lo facciamo con foga; ripercorriamo la strada che abbiamo fatto se serve; inviamo messaggi whatsapp a chi era con noi nel caso possa aiutarci; torniamo con la mente all'ultima volta che abbiamo usato l'oggetto perduto e non c'è cassetto o armadio o borsa che non venga passato in rassegna! Insomma ci diamo un gran da fare, come la donna del Vangelo che ha perso un soldo o il pastore che ha perso la sua pecora; non ci fermiamo fino a quando non l'abbiamo ritrovata. E quando tra le mani stringiamo il nostro ritrovamento, siamo felicissimi! Quando una persona è felice ha bisogno di condividere la sua gioia con qualcuno, non sta nella pelle, vorrebbe gridarlo al mondo!

Così abbiamo capito perché il pastore e la donna del Vangelo decidono di fare festa per aver ritrovato soldo e pecora.

Ma per capire cosa o chi si perde nella prima e nella seconda lettura la nostra caccia al tesoro deve farsi più accurata. Come anche nella parabola che racconta Gesù, dopo aver parlato della donna e del pastore, quella del Padre che aveva due figli. Vi do un indizio importante per la ricerca: qui non si perde qualcosa ma qualcuno!

Nel libro dell'Esodo Dio è arrabbiatissimo con il suo popolo e lo dice a Mosè: hanno costruito un vitello d'oro e dicono che quello è il loro Dio...
Chi si è perso in questa lettura?

Nella seconda lettura, quella di S.Paolo il discepolo dice di essere stato un ignorante, uno che non conosceva il Signore e che lo bestemmiava, che uccideva e viveva usando violenza contro i cristiani. Chi si è perso qui? E nella parabola del Padre che aveva due figli e uno è voluto andare via di casa e l'altro pur restando nella casa del Padre vive in modo triste... chi si è perso in questo racconto?

Per risolvere questo enigma dobbiamo far finta per un attimo di esserci persi ad esempio in un bosco. Cosa ci succede quando ci perdiamo? Innanzitutto ci sentiamo angosciati, preoccupati, ci viene da piangere. Se vogliamo ritrovare la strada però, dobbiamo darci da fare. Due bei respiri e attiviamo il cervello per capire come muoverci. Cosa vuol dire che ci siamo persi? Vuol dire che non sappiamo più da dove siamo venuti e dove dobbiamo andare, vuol dire che non capiamo dove ci troviamo, più semplicemente NON SAPPIAMO COME TORNARE A CASA.

Adesso abbiamo tutti gli indizi per risolvere la nostra caccia al TESORO!

Il popolo intero di Dio, il Suo amato popolo che ha fatto uscire dall'Egitto, per il quale ha mostrato grandi prodigi e al quale ha promesso una terra e una grande discendenza, non sa dove si trova, si è fatto prendere dall'angoscia e si è messo alla ricerca di un Padre e di una casa senza ragionare e anziché avvicinarsi si è allontanato da Dio; ha perso la bussola!

Paolo, nella lettera a Timoteo, racconta di quando lui si è perso, lontano da Dio - neanche lo conosceva - si è fatto trascinare da quelli che attorno a lui gridavano bestemmiando e ha fatto lo stesso.

E i due figli si perdono, ognuno a suo modo: uno si allontana proprio da casa pensando di poter vivere per conto suo e di sapersela cavare da solo, l'altro resta a casa ma non si accorge nemmeno di quello che ha stando lì, si limita a lavorare nella sua casa più che a viverci davvero!

Ma finalmente arriva il momento della festa! Quel momento che tanto piace a Dio: il suo popolo, richiamato da Mosè e perdonato ritrova il suo Dio e riprenderà il cammino verso la terra promessa cantando e lodando il Padre che sempre perdona e non abbandona chi si perde! Paolo incontra il Signore Gesù che lo perdona e gli affida un incarico importante: raccontare a tutti quanto è bello essere in comunione con Dio e come si fa a vivere senza mai perdere la strada di casa! E alla fine del racconto del Padre e dei suoi due figli c'è una grande festa! Si gioisce nella casa del Padre perché i due figli sono amati dal Padre che ne ha compassione, e con il suo perdono va loro incontro e li fa sentire davvero figli!

Qui finisce anche la nostra caccia al tesoro. Cosa abbiamo trovato? Una FESTA!

Questa Messa è il banchetto che Dio ha preparato per gioire con noi che da figli siamo felicissimi di non esserci persi e sappiamo anche che, se ci dovesse succedere, sempre Lui saprà come ritrovarci, perdonarci e farci ritrovare la strada di casa!

La vignetta di Fano


 

14/09/2019 Categoria: Torna all'elenco