Pastorale Giovanile

Per i preadolescenti e i giovani della nostra Valle, è coinvolta, oltre ai preti e alle suore, una bella equipe di giovani e adulti delle diverse parrocchie, che progettano e propongono gli incontri e le esperienze per i ragazzi e le ragazze delle diverse età:

  • i preadolescenti: coloro che hanno terminato la mistagogia, e iniziano a vivere l’età dei cambiamenti (13-14enni)
  • gli adolescenti: quelli che frequentano le superiori e sono invitati a collaborare come animatori negli oratori
  • i giovani: i maggiorenni che, affacciandosi all’età adulta, guardano alla loro vita con più responsabilità.

Alcuni appuntamenti sono proposti a livello diocesano, altri a livello vicariale, altri a livello di Valle.

Gli scopi degli incontri in Valle sono

  • offrire molteplici spunti di aggregazione, divertimento, scoperta, riflessione, ascolto e crescita
  • confrontarsi con la proposta cristiana con più consapevolezza
  • conoscersi meglio, evidenziando le proprie idee, i desideri, i valori, e anche la resistenze, i dubbi, le fatiche
  • sentirsi protagonisti delle proprie scelte e capaci di mettersi a servizio nella comunità.

Cf. Diocesi di Como, CHE COSA CERCATE? Progetto diocesano di pastorale giovanile
Cf. Diocesi di Como, Progetto di iniziazione cristiana dei bambini e dei ragazzi, cap. 11: La proposta educativa dopo la mistagogia.
Cf. sito diocesano di pastorale giovanile: www.pgcomo.org

Avvisi

La Parola è la mia casa: Dio in groppa ad un asinello (XIV dom TO anno A)

La Parola è la mia casa: Dio in groppa ad un asinello (XIV dom TO anno A)

I testi della liturgia del 05 luglio da www.chiesacattolica.it

Il commento alle letture
(da sestogiorno.it)

Dio in groppa ad un asinello

di don Augusto Fontana

https://www.bigodino.it/wp-content/uploads/2016/01/il-piccolo-principe3.jpg


 

Sono cattolico, credente sì e no, prete, pensionato garantito e benestante, maschio, scriba laureato supponente, europeo italiota e non Rom (grazie e Dio!), di razza bianca, celibe senza carichi familiari o mutui bancari, incensurato (quasi!) per la legge ma non nella coscienza: insomma, ho tutti gli ingredienti per essere escluso dalla categoria dei “piccoli” a cui il Padre rivela i suoi segreti. Provo a celebrare il Magnificat della piccola Miriam di Galilea: «L’anima mia loda il Signore perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente e Santo è il suo nome: la sua misericordia si stende su quelli che lo onorano con amore. Ha scombinato i progetti dei superbi; ha rovesciato i potenti dalle loro poltrone, ha tolto gli umili dal fango del disprezzo e dell’emarginazione; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato a mani vuote i ricchi» (Lc 1). Sinceramente non mi sento molto bene. Anche perché sento puzza di leggi per ladruncoli schedati e sconti a gogò per potenti – che impunemente evadono tasse ed esportano capitali nei paradisi fiscali – e per finanzieri che affamano il mondo; sento puzza di incenso ecclesiastico che avvolge i VIP (Very Important Person) e non giunge a sovrastare la puzza di sudore e di cloaca là dove l’unica preghiera è una maledizione gridata al cielo e alla terra. Però sono felice per Lui, Dio Padre-Madre, che si china sui suoi piccoli («Ti benedico, Padre»), e sono felice per loro («Beati voi»), che sentono la sua carezza materna, il suo forte abbraccio paterno, i suoi sussurri rivelanti storie che fanno sgranare occhi stupiti e tranquillizzano animi inquieti e vite agitate. «Perirà la sapienza dei sapienti e si eclisserà l’intelligenza degli intelligenti, gli umili invece si rallegreranno nel Signore e i poveri gioiranno nel Santo d’Israele” (Isaia 29,14.19). Siamo “piccoli” quando quello che conta non è ciò che facciamo per Dio, ma piuttosto quello che Dio, nel suo grande amore, fa per noi. Nel vangelo di Matteo, il termine piccoli (elachistoi, mikroi, nepioi) a volte indica i discepoli di Gesù, altre volte indica i bambini o gli esclusi dalla società e dalla religione. Non è facile distinguere. A volte ciò che è detto piccolo in un vangelo, è chiamato bambino in un altro. Inoltre non sempre è facile distinguere fra quello che appartiene alla bocca di Gesù e quello che è invece del tempo delle comunità per le quali sono stati scritti i vangeli. Ma anche così, ciò che risulta chiaro è il contesto di esclusione che vigeva in quell’epoca e l’immagine che le comunità primitive si facevano di Gesù come di una persona che si è fatta “piccola” e accogliente verso i piccoli. Sono felice per Gesù, il Piccolo Figlio di quel Padre che gli ha rivelato segreti e storie stupende («nessuno conosce il Padre se non il Figlio»). Sono felice perché nell’assemblea domenicale c’è qualcuno verso cui Dio Padre-Madre ha un occhio di riguardo: «Considerate la vostra chiamata, fratelli: non ci sono tra voi molti sapienti secondo la carne, non molti potenti, non molti nobili. Ma Dio ha scelto ciò che nel mondo è stolto per confondere i sapienti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è debole per confondere i forti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è ignobile e disprezzato e ciò che è nulla per ridurre a nulla le cose che sono, perché nessun uomo possa gloriarsi davanti a Dio» (1 Corinti 1,26-29). Padre Ermes Ronchi commentava: «”Ti benedico o Padre perché hai rivelato queste cose ai piccoli”. Il Battista è in carcere, in Galilea crescono rifiuto e ostilità, i miracoli di Cafarnao e di Betsaida non servono, eppure, nel pieno della crisi, Gesù benedice il Padre, fermandosi improvvisamente come incantato davanti ai suoi, ai piccoli. I piccoli sono coloro che ce la fanno a vivere solo se qualcuno si prende cura di loro, come i bambini. Dio è vicino a ciò che è piccolo, ama ciò che è spezzato Quando gli uomini dicono: “perduto”, egli dice: “trovato”: quando dicono: “condannato”, egli dice: “salvato”; quando dicono: “abbietto”, Dio esclama: “beato!” (Bonhoeffer). Per entrare nel mistero di Dio vale più un’ora passata ad addossarsi la sofferenza e il mondo di uno di questi piccoli, che anni di studi di teologia. Per conoscere il mistero delle persone e la fiamma delle cose, bisogna accostarle come piccoli, con stupore, con mani che non prendono, ma solo accarezzano. Per imparare a benedire di nuovo il mondo e le persone, bisogna imparare a guardare i piccoli, la gente da poco, il loro cuore vero, e lì troveremo innumerevoli motivi per benedire, ragioni grandi perchè il lamento non prevalga più sullo stupore».

 

Il vangelo in poche parole


IL VANGELO IN POCHE PAROLE

«Quante ne ho conosciute: da quelle piccoline del maestro elementare a quelle universitarie, da quella modesta del catechista a quella di Pietro e dei suoi successori. Veramente, più che le cattedre ho conosciuto molti che, in tanti modi diversi, erano in cattedra. Quanto bene viene da queste cattedre che, per stare al mondo universitario che mi è più vicino, si moltiplicano con un ritmo accelerato seguendo i cambiamenti della società; quante informazioni tecnico scientifiche sono necessarie per il progresso e per offrire speranza di ingresso nel mondo del lavoro. Ma in tutte le cattedre, soprattutto in quelle più elevate, c’è la tentazione di dimenticare il servizio e di lasciarsi sedurre dal dominio e dal potere. Allora viene meno il rapporto fondamentale da persona a persona, il rispetto e la stima che sono l’elemento più importante della convivenza umana. In qualche nuova cattedra si ha l’impressione che scorrano anche brillantemente dei discorsi “a vuoto”, esercitazioni dell’intelletto che non si confrontano con la realtà e che soprattutto non hanno l’obbiettivo di migliorare qualcosa. C’è una cattedra, che è la più importante, ma anche la meno riconosciuta. In essa si insegna gratuitamente a tantissime persone che, tuttavia, nella maggior parte dei casi, non si riconoscono né come alunni né come discepoli. È la cattedra dei piccoli e dei poveri. Trascurando questa cattedra si trascurano ovviamente le materie che in questa vengono insegnate: la fragilità, l’umiltà, la solidarietà, la sobrietà, la pazienza, l’operosità ... ».

p. Pio Parisi



La Parola da vivere

Parola da vivere durante la settimana:non disponibile questa settimana


Altri commenti affidabili, semplici, profondi

Caritas Como: www.caritascomo.it (testo)
mons. Pierbattista Pizzaballa: www.lpj.org (testo)
Stefania Monti: www.ilregno.it (testo)
p. Fernando Armellini: www.settimananews.it (video; testo)
Nico Guerini: www.settimananews.it (testo)
Luciano Manicardi: www.monasterodibose.it (testo)
p. Ermes Ronchi: www.avvenire.it (testo)
p. Alberto Maggi: www.studibiblici.it (testo; video)
don Claudio Doglio: dondoglio.wordpress.com (video; audio)
don Claudio Doglio: www.symbolon.net (testo)
p. Gaetano Piccolo: cajetanusparvus.com (testo)
Acli.it: vivere la domenica (testo)
sr. Mariangela Tassielli: cantalavita.com (testo)
Ileana Mortari (teologa): www.chiediloallateologa.it (testo)
Wilma Chasseur (teologa ed eremita): www.incamminocongesu.org/ (testo)
Comunità monastica Dumenza: www.monasterodumenza.it (testo)
madre Maria Francesca Righiwww.toscanaoggi.it (testo)
Paolo Curtaz: www.tiraccontolaparola.it (testo, audio, video)
don Tonino Lasconi: www.paoline.it (testo)
don Marco Pozza: www.sullastradadiemmaus.it (testo)
don Augusto Fontana: sestogiorno.it (testo)
Lis - Video commento lingua italiana dei segni: www.qumran2.net/parolenuove/commenti.php (video)
Evangeli.net: Commento e breve spiegazione teologica in meno di 450 parole (testo)

Per chi vuole qualcosa di più: Esegesi, lectio divina e meditazioni

Comunità Kairòs: Lectio (testo)
Carmelitani: Lectio divina quotidiana (testo)
Comunità monastica Dumenza: www.monasterodumenza.it (testo)
Sorelle povere di Santa Chiara: www.clarissesantagata.it (testo)
Abbazia di Pulsano: www.abbaziadipulsano.org (testo, audio)
Combonianum.org: Lectio divina (testo)
Sezione apostolato biblico: www.lapartebuona.it (testo)
Lectio Parola festiva: meditarelaparola.blogspot.com (testo)


04/07/2020 Categoria: Torna all'elenco