Tre sacerdoti novelli per la Chiesa comense. Sabato 11 giugno l’ordinazione in Cattedrale. Il vescovo Coletti: “Collocate tutta la vostra esistenza in un orizzonte di gratuità”. di Enrica Lattanzi, da Il Settimanale della Diocesi di Como, sabato 18 giugno 2016, pag. 6.
Don Remo
Bracelli,
26 anni da compiere
a settembre, nativo della
parrocchia di Lanzada. Don Angelo
Innocenti,
27 anni, della comunità
di Bregnano - San Michele. Don Lorenzo
Pertusini,
anche per lui 26
anni fra tre mesi, della parrocchia di
Nesso. Sono loro i novelli sacerdoti della
diocesi di Como, ordinati sabato 11
giugno, in Cattedrale, a Como, dal vescovo
monsignor Diego Coletti. Decine i
concelebranti, che hanno imposto le
mani sui giovani preti, in segno di benedizione
e consacrazione. Centinaia i
fedeli presenti, giunti in Duomo dalle comunità
di origine, ma anche dalle parrocchie
e dalle realtà dove i novelli, da seminaristi,
hanno svolto il loro servizio pastorale
durante gli anni di formazione al
sacerdozio. “Gratuitamente avete ricevuto,
gratuitamente date”. È questa la
frase dal Vangelo di Matteo che i tre giovani
hanno scelto come motto per accompagnare
il giorno in cui sono stati consacrati
preti.
«Le
parole di Gesù, con le quali don
Remo, don Angelo e don Lorenzo
hanno annunciato la loro
ordinazione presbiterale, ci
ricordano che il sacerdozio, rettamente
inteso, nessuno se lo
può dare da sé. Non può che essere
una risposta al volere e alla
chiamata del Signore. Se manca
questa fondamentale volontà
di entrare in un’altra volontà,
di immedesimarsi in
essa, lasciandosi portare là
dove non arriverebbero i nostri calcoli,
il sacerdozio va fuori strada». Così
don Ivan
Salvadori,
rettore del Seminario
diocesano, sabato scorso, ha
detto nel suo saluto introduttivo. «Come
i discepoli ci sentiamo anche noi
chiamati al compito di proclamare il Regno
- avevano confidato i novelli alla vigilia
del rito, nello spiegare il perché di quella
frase -. Il “gratuitamente” dare e ricevere
esprime la disposizione con la quale
ci siamo preparati all’ordinazione e,
insieme, l’auspicio con cui ci introduciamo
al ministero. In questi mesi di
avvicinamento al giorno tanto atteso è
maturata in noi la consapevolezza di
essere destinatari di un dono, tanto grande
quanto immeritato: il dono di diventare
preti. Un dono che suscita in noi
stupore e meraviglia!». Ancora don Salvadori
ha aggiunto: «Non è possibile entrare
nella volontà del Signore senza anche
partecipare del dono che egli fa di
sé. Per questo ogni sacerdote rende presente
il sacerdozio di Cristo donando senza
calcoli quanto, a sua volta, riceve. In effetti,
a ben guardare, il prete non ha nulla di proprio
da donare: non una parola propria, non
delle azioni proprie, non una vita che egli stesso
possa generare da sé; ma solo la parola, le
azioni, la vita che il Signore trasmette al mondo
servendosi di lui». Sempre il rettore don
Ivan, nel concludere il suo saluto, si è
rivolto direttamente ai tre novelli: «Cari don
Remo, don Angelo e don Lorenzo, la Chiesa
di Como – a cominciare dalle vostre famiglie,
dal Seminario, dal presbiterio riunito attorno
al proprio vescovo e dalle comunità parrocchiali
che vi hanno accompagnato – vi
è grata perché un giorno avete accolto la
chiamata del Signore e perché ora, senza cessare
di essere figli, ne diventate anche padri
e pastori, per partecipare a tutti – con il vostro
“Eccomi” – quella gioia che, sola, può riempire
il cuore. Lasciamoci meravigliare dalla
Misericordia Infinita di Dio, dall’Opera della
Trinità, che – tra lo stupore degli angeli
e la sorpresa degli uomini – elegge e consacra,
crea e rinnova».
«Riservati: per lo Spirito
di Gesù e per l’opera a cui Egli vi ha chiamato».
Questa la prima sollecitazione rivolta
da monsignor
Diego Coletti ai
tre novelli
durante l’omelia. Dalla Lettera di Paolo e
dal Vangelo il Vescovo ha tratto le quattro caratteristiche
indicate ai giovani preti, invitandoli
a riflettere, su di esse, nei giorni e
nelle settimane successive all’ordinazione: «Siate
fondati e fermi nella fede. Irremovibili nella
speranza del Vangelo. Lieti nella sofferenza.
Perché, non illudetevi, sarà dura essere
fedeli a ciò che promettete e alla Grazia
che Dio vi fa con questo Sacramento dell’ordine...
Sarà dura, eppure, la vera sorgente
della letizia sarà tutta lì: non perché la
sofferenza produca letizia, ma perché la
sofferenza purifica e filtra l’autenticità dell’amore.
Infine collocate tutta la vostra esistenza
in un orizzonte di gratuità. Come presbiteri
- è stata la conclusione del Vescovo Diego
- ci auguriamo di sapervi testimoniare la
grandezza della Grazia di Dio, che è fonte della
vostra vocazione, sorgente di pace vera, senso
ultimo della vita dell’apostolo».
I tre novelli
domenica 12 giugno hanno celebrato la
loro Prima Messa nelle comunità di origine e,
nelle prossime settimane, presiederanno altri
momenti di preghiera. Si augurano che la
loro «ordinazione presbiterale diventi occasione
per intensificare la preghiera di tutti
in favore delle vocazioni sacerdotali, così da
promuovere quelle non ancora sbocciate e
custodire quelle già fiorite. «Noi novelli non cesseremo
di fare altrettanto e di affidare al Signore,
per le mani di Maria, la nostra amata Chiesa
di Como».
Come
annunciato dal Vescovo Diego Coletti, don
Bracelli è destinato alla comunità pastorale
di Cadorago-Caslino-Bulgorello; don
Innocenti a Talamona. don Pertusini a Chiavenna.