Quante volte ci capita di pensare che se
avessimo potuto studiare di più, leggere di più, andare a più convegni,
frequentare persone più preparate avremmo certamente potuto conoscere
meglio Dio. Ma è proprio vero? Stando a quanto Gesù afferma (cfr. Mt
11,25), e stando soprattutto alla sua vita sembrerebbe di no.
Di
fronte alla sua parola, libera e profetica, e rispetto ai suoi gesti,
liberanti e coraggiosi, a restare inebetiti, indispettiti e furiosi sono
proprio i migliori: i giusti, i perfetti, quelli che conoscevano
incredibilmente tutta la scienza di Dio e la insegnavano agli altri.
Sono loro ad arrivare al punto di complottare e uccidere il Messia,
l’atteso, il Figlio di Dio salvatore.
E così, mentre i saggi cercano pretesti per uccidere colui che guarisce sordi e zoppi e dà vita ai morti, i piccoli, i semplici vanno da lui e bevono le sue parole, si nutrono di ogni suo sorriso, fondano la loro speranza in ogni suo gesto di liberazione e guarigione.
Perché? È davvero il Padre a chiudere gli occhi dei sapienti e a impedire che vedano?
Cos’è un altro inspiegabile mistero?
No, non credo.
Conosce il Padre chi ha il coraggio di andare dal figlio.
Chi ha l’umiltà di andarci spossato, gravato dal peso della vita,
affaticato dalle fatiche quotidiane, povero di qualsiasi cosa.
Conosce il Padre chi si fida del Figlio e si affida a lui senza tentennamenti. E questo non è un limite, ma un’opportunità.
Quel «Venite!», che risuona nel Vangelo (cfr. Mt 11,28), è davvero detto a tutti; perché il mistero di Dio è per tutti… per tutti coloro che aprono le mani e permettono a Dio di riempirle.
Lode a te, volto di tenerezza
Noi ti lodiamo e ti benediciamo, Padre,
perché anche a noi hai rivelato, in Gesù,
il tuo volto di tenerezza,
il tuo cuore colmo d’amore per ogni figlio.
Rendi piena la nostra conoscenza di te,
rendila vera, intessuta di vita e di riconciliazione.
Rendi forte la nostra fiducia in te, rendila determinata,
capace di ritornare tra le braccia del tuo amore
in ogni momento, anche nel più sterile e faticoso. Amen.
Il vangelo in poche parole