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Vangelo Ragazzi: Siamo la squadra di Gesù

Vangelo Ragazzi: Siamo la squadra di Gesù

Videovangelo della domenica in cartoni animati

Videovangelo bambini V dom Pasqua anno C

Anche noi vogliamo capire

PRIMA LETTURA (At 14,21b-27)
Luca, alla conclusione del primo viaggio missionario di Paolo e Barnaba, sottolinea la dimensione comunitaria dell’evangelizzazione: ritornando alla comunità che li aveva inviati in missione, sentono la necessità di comunicare e condividere le fatiche e le difficoltà, ma soprattutto i frutti dell’opera di Dio per la salvezza dei pagani.

* Capire le parole
Confermando i discepoli. Mentre le giovani comunità cristiane affrontano difficoltà, ostilità e persecuzioni che mettono a dura prova la volontà di perseverare nella fede, Paolo e i suoi si adoperano incessantemente per esortare i credenti ad non cedere e a perseverare.
Riunirono la Chiesa. Ogni esperienza, viaggio, incontro, difficoltà, successi, gioie e dolori vengono condivise affinché tutti siano resi partecipi della presenza viva di Gesù che opera nelle comunità e attraverso gli eventi.

SECONDA LETTURA (Ap 21,1-5a)
Giovanni offre questo inno di speranza che non può deludere: il Signore risorto ha celebrato sulla croce il suo matrimonio con l’umanità e la festa eterna si celebra nella Gerusalemme celeste.

* Capire le parole
Cielo nuovo e terra nuova. È l’espressione usata nella visione di Giovanni per indicare il Paradiso a cui Dio ci chiama, totalmente diverso rispetto al mondo attuale.
La Gerusalemme nuova. Con la morte e resurrezione di Gesù, il mondo cammina verso la novità piena e definitiva: la nuova Gerusalemme, simbolo del nuovo ordine di bellezza, di bontà e di misericordia instaurato da Dio, discende dal cielo perché non è più opera degli uomini, ma è puro e gratuito dono di Dio.

VANGELO (Gv 13,31-33a.34-35)
Con l’uscita di Giuda dal cenacolo, inizia la passione, per questo Gesù parla della gloria del Padre e della propria: prima ancora di mostrare sulla croce l’amore del Padre e il suo, consegna ai discepoli il comandamento che è frutto dell’amore divino. Per Giovanni questa è la luce che deve brillare nel mondo, perché tutti conoscano l’amore di Dio per l’umanità.

* Capire le parole
Il Figlio dell’Uomo è stato glorificato. «Gloria» in Giovanni significa la presenza salvifica di Dio che si rivela e la «gloria» del Figlio indica che proprio
in lui e attraverso di lui è svelato e offerto pienamente agli uomini l’amore misericordioso e gratuito del Padre.
Come io ho amato voi. Più che un “comando” è un dono: Gesù ci offre, se lo vogliamo, la possibilità di amare come ama Lui.

PER RIASSUMERE... L’imitazione di Gesù può sembrare impossibile da vivere, ma in realtà è un dono, il più grande che egli ci fa! Egli davvero ci rende figli di suo Padre, ci dona la vita divina, ci dà la capacità di amare come lui, ci mette a disposizione la forza per farlo, lo Spirito Santo.

La riflessione (commento a cura di sr. Piera Cori)

Buon giorno a voi, carissimi amici!

Eccoci insieme, come ogni domenica, ad ascoltare e a comprendere la Parola che il Signore vuole donarci. È sempre una parola importante, speciale, vitale, necessaria per crescere come persone in gamba.

Alle volte pensiamo che avere fede sia ritagliare piccoli spazi, da dedicare a Dio, dentro la nostra vita: qualche ora alla settimana, per esempio quando andiamo a catechismo o quando viviamo la messa domenicale...

Ma questa idea è un po' parziale, riduttiva: la fede è molto di più, non è solamente ciò che facciamo noi, è anche il "tanto" che ci viene donato proprio da Dio. Ed è su questo "tanto" che noi puntiamo, perché è ciò che dà colore, energia, sapore a tutto quello che facciamo.

Pensate, ad esempio, quando voi andate ad allenarvi. Quanta fatica! Voi credete che tutto stia nel vostro impegno, nel vostro lavoro! Certo una parte importante è il nostro impegno, ma altrettanto importante e direi necessaria è la figura dell'allenatore che vi consiglia, vi aiuta, vi corregge, vi guida, vi incoraggia, vi sostiene!

L'impegno vostro e l'esperienza dell'allenatore, fanno quell'allenamento giusto, quello che vi forma, vi educa, vi forgia, vi fa diventare degli atleti a volte con grandissimi risultati.... Magari anche da olimpiadi, perché no!
Così è la fede.

Noi ci mettiamo tutto il nostro impegno, anche quando ci costa fatica, lavoro, generosità, ma sappiamo di non essere soli... abbiamo una comunità che ci sostiene e ci incoraggia, ma soprattutto abbiamo un allenatore grandissimo, il più grande in assoluto: Gesù. È lui che ci dice come possiamo allenarci per diventare proprio come lui.

Gesù è il vero artista, il vero atleta: lui ci ama così tanto che è capace di aiutarci a liberare tutto il bello, il buono, il vero che c'è in ciascuno di noi! Quando pensate al vostro futuro, io credo che lo immaginiate bello, importante...

Mi sembra di sentirvi raccontare i vostri sogni, i vostri progetti... Vi auguro che possano tutti realizzarsi! Ma vi assicuro al cento per cento che in tutti questi sogni dovrete esserci come persone mature, responsabili, generose, altruiste, persone che sanno costruire sempre il bene, qualsiasi strada voi intraprendiate.

Ciò che rende un mestiere nobile non è il tipo di mestiere, ma l'uomo che fa quel mestiere. È l'uomo rende nobile e bello il mestiere che fa. È la persona che ha coscienza di essere grande dentro, di avere una missione importante...

Vi assicuro che, se vivrete in compagnia di Dio, tutto questo riuscirete a realizzarlo e sarete davvero grandi, anche se non andrete mai in televisione o non sarete delle stars internazionali. La vostra vita sarà meravigliosa ugualmente, perché diventerà benedizione, cioè realtà buona di bene, per tutti coloro che incontrerete.

Abbiamo ascoltato il brano di vangelo, un brano davvero piccolo, ma tanto ricco. È il capitolo 13 del Vangelo di Giovanni.

In questo capitolo, se ricordate bene, l'evangelista Giovanni ci racconta l'episodio dell'ultima cena quando Gesù, nel bel mezzo della cena, lava, proprio come uno schiavo, i piedi ai suoi discepoli.

È un gesto sconvolgente, tant'è vero che Pietro non vuole che Gesù faccia questo, ma il Maestro spiega all'apostolo che se non gli laverà i piedi non potrà prendere parte alla sua vita.
Ma cosa vorrà dire tutto questo?

Ve lo spiego con un episodio carinissimo. C'è una bambina di cinque mesi che tutte le domeniche viene a Messa insieme ai suoi genitori. La sua mamma canta, è molto brava ed a Emma piace molto la musica e così, stando tranquilla nella sua carrozzina, quando sente la mamma cantare apre la bocca anche lei, la imita, anche se a modo suo essendo così piccola!

Prendere parte alla vita di Gesù vuol dire davvero mettersi alla sua scuola, lasciarsi allenare da lui, lasciarsi condurre da lui, imitarlo proprio come Emma fa con la sua mamma.

Pietro non potrà mai capire davvero cosa significa donare la vita se prima non avrà visto e accolto il Maestro, il Signore, Gesù che è Dio, abbassarsi ai suoi piedi come uno schiavo per lavarglieli.

Poi c'è il gesto di asciugarli: anche questo non va dimenticato perché Gesù si è cinto i fianchi con un asciugamano e con quello stesso asciuga i piedi sporchi dei discepoli.... Lo sporco si attacca all'asciugamano, lo avrete notato anche voi... quando tornate sporchi da qualche partita o da un gioco nel giardino, se vi lavate le mani l'asciugamano va cambiato perché non è pulito come prima... Il nostro sporco diventa quasi il vestito di Gesù, il suo abito di servo: lui raccoglie su di sé il nostro limite, tutte le nostre difficoltà, le nostre chiusure, le nostre ombre... le accoglie su di sé per aiutarci a superarle, per farci comprendere che davvero siamo amati così come siamo.

Terminato questo gesto meraviglioso, Gesù dice ai discepoli queste parole, "Vi lascio un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi..... da questo sapranno che siete miei di discepoli: se vi amerete gli uni gli altri".

Che belle parole, mi viene la voglia di prendere la chitarra e di musicarle!

Ma, secondo voi, perché parla di un comando nuovo? In fondo, tutta la Bibbia è un libro che invita ad amare, no?

Certo. Ma questa espressione sta a dire: vi lascio il comandamento ultimo, il più importante, quello definitivo, quello necessario perché vi qualifica, perché è come una carta di identità per mezzo della quale tutti gli altri vi riconosceranno come miei discepoli.

Noi, proprio perché amati così tanto, siamo chiamati a riamare con la stessa misura. Guardiamo quanto amore il Signore ci ha donato, prendiamo coscienza di questo perché solo così possiamo, facendoci allenare da lui, diventare capaci di amare con la sua stessa intensità.

solo l'amore donato senza condizioni e senza misura, infatti, ci fa capire che noi siamo davvero la sua squadra.
Buona domenica!

La vignetta di Fano



#Strade Dorate:
Dalla postazione radio di Radio Fra Le Note il sacerdote genovese Don Roberto Fiscer commenta il Vangelo della domenica per i ragazzi.



Un giovane prete di Genova ex dj da discoteca, don Roberto Fiscer, ha aperto una radio nel suo oratorio e tra le altre cose fa una brevissima trasmissione anche in video #Strade Dorate in cui spiega il vangelo della domenica per i ragazzi e con i ragazzi.

Dalla postazione radio di Radio Fra Le Note il sacerdote genovese Don Roberto Fiscer commenta il Vangelo della domenica per i ragazzi 2019

18/05/2019 Categoria: Torna all'elenco