Avvento 2017
Lettera di mons. Vescovo
Scrivo questi appunti nel giorno anniversario del mio ingresso in
diocesi, il 27 novembre, prima domenica di Avvento dello scorso anno.
Rendo grazie al Signore, con tutto il cuore, per la fedeltà che mi ha
dimostrato in questo tempo santo, accompagnandomi e sostenendomi nel
ministero episcopale che mi ha affidato.
Ringrazio nello stesso tempo anche voi, membri del santo popolo di
Dio, con i vostri pastori, che mi avete accolto con tanta benevolenza e
camminate in piena unità di intenti, pur nelle difficoltà e le lentezze
che spesso constatiamo.
Sono grato a quanti, con tanta saggezza, si
spendono generosamente nei diversi ambienti ecclesiali e sociali, mentre
in questo modo alimentano l'immagine di una Chiesa viva, uomini e donne
che trasmettono a tutti l'invito di diventare ciò che sono chiamati ad
essere: "testimoni e annunciatori della Misericordia di Dio". È questo
il titolo dell'annunciato prossimo Sinodo della nostra Chiesa comense,
la cui "Commissione preparatoria" si riunirà per la prima volta il
prossimo 9 dicembre.
Queste ultime settimane, poi, sono "insaporite" da un groviglio di
difficoltà, che se suscitano preoccupazione, tuttavia rafforzano
maggiormente l'unità dei discepoli del Signore, i quali procedono
compatti, diversamente dalle finalità di chi vorrebbe, con le sue
azioni, contribuire a dividere. I cristiani rispondono al male con la
ricerca appassionata della verità e si mantengono umili testimoni di
Gesù nella sua Chiesa, che da sempre subisce persecuzione. È noto il
piano satanico di chi vorrebbe screditare la Chiesa (e i sacerdoti)
davanti al mondo, a partire anche dalle sue debolezze interne e dalle
fragilità, che sono ineliminabili, ma insieme si realizza la promessa
del Signore, che ama la sua Chiesa e non permette che le forze del male
possano sopraffarla.
Le insegne luminose, che anzi tempo stanno comparendo già qua e là,
nelle città e nei paesi, anticipano artificiosamente, prima ancora del
troppo breve tempo liturgico dell'Avvento, ciò a cui tutti gli uomini
aspirano, ossia a un clima di festa e di gioia. Il mondo del commercio,
con i suoi messaggi pubblicitari, sia pure inconsapevolmente, richiama
l'attesa comune di un nuovo stile di vita, fondato sulla pace e sulla
fraternità. È un messaggio tanto condivisibile e caro a noi cristiani,
che dedichiamo soprattutto il tempo dell'Avvento, proprio a rafforzare
nella speranza l'attesa del Dio che viene. Noi attendiamo, infatti, non
solo la promozione urgente e preziosa della pace e della fraternità, ma
Colui che porta in sé questi doni e li offre agli uomini, chiamati a
promuovere responsabilmente, e insieme, la pace, frutto della giustizia,
e testimoniare la fraternità, segno di una condivisione sincera e
profonda.
In questo tempo di Avvento, come cristiani, sottolineiamo l'impegno
quotidiano di costruire attorno a noi la pace, mediante relazioni
fraterne veramente tese alla riconciliazione, riavvicinando le distanze e
le fratture che spesso sussistono tra persone.
Inoltre creiamo le
condizioni per generare gesti di fraternità, anche costosi, così che
"scatti" nelle nostre famiglie, tra amici e nelle comunità cristiane la
gioia, dono e segno messianico del Dio che viene.
Ricordo, da ultimo, che il tempo liturgico dell'Avvento è l'occasione
favorevole per sviluppare una vera devozione mariana. Lei, che ci ha
preceduto nel cammino della fede, ci aiuti a cantare il nostro
Magnificat dentro le situazioni più ordinarie della nostra esistenza,
anche nei tempi in cui siamo visitati dalle prove e dalle fatiche della
vita.
+ vescovo Oscar