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La Parola è la mia casa: Fuori il battesimo dai registri parrocchiali! (Battesimo del Signore anno C)

La Parola è la mia casa: Fuori il battesimo dai registri parrocchiali! (Battesimo del Signore anno C)

I testi della liturgia del 13 gennaio da www.chiesacattolica.it

Il commento alle letture
(da www.paoline.it)

Fuori il battesimo dai registri parrocchiali!

di don Tonino Lasconi

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Molto scalpore su tutti i media per le severe parole di Papa Francesco nella prima udienza generale del nuovo anno: «Le persone che vanno in chiesa, stanno lì tutti i giorni e poi vivono odiando gli altri e parlando male della gente sono uno scandalo: meglio vivere come un ateo anziché dare una contro-testimonianza dell'essere cristiani». Molto scalpore perché i media, non riportando (come consuetudine imperante) le parole esatte, hanno sintetizzate (scioccamente o malignamente) il messaggio in: "meglio atei che cristiani", ringalluzzendo coloro che ritengono che essere cristiani serva soltanto a creare ipocriti baciapile, e quelli che non perdono nessuna occasione per rinfacciarci l'incoerenza tra la fede e la vita: "E poi ci vai in chiesa!"; "E poi ci fai il prete!". Le reazioni polemiche c'era da aspettarsele. Sorprendenti invece i brontolii e i malumori di coloro che ritengono papa Francesco troppo insistente e imprudente nel denunciare i difetti dei cristiani, aggiungendo argomenti a coloro che ce l'hanno con la Chiesa e con chi la frequenta.

Reazioni maligne e malumori devoti devono, comunque, ugualmente stimolarci a prendere sul serio la festa del Battesimo di Gesù, che papa Francesco, sulla scia dei suoi ultimi predecessori, celebrerà in modo solenne, conferendo il battesimo a persone di diverse età, nazione e condizione. Prendere sul serio significa verificare con umiltà e schiettezza quanto l'essere battezzati "in Spirito Santo e fuoco" traspare nella nostra vita quotidiana. Questa è una verifica che i cristiani da sempre sono stati chiamati a fare, e sempre devono continuare a fare. I "malmostosi" con papa Francesco ricordino quello che scriveva il terzo successore di san Pietro al vescovo di Antiochia, nei primi anni del cristianesimo: «Alcuni uomini, con inganno maligno, sogliono portare ovunque il nome (cristiano), pur compiendo azioni indegne di Dio: costoro li dovete scansare come bestie feroci. È meglio essere cristiano senza dirlo, che proclamarlo senza esserlo». Altro che papa Francesco!

Dobbiamo, perciò, essere grati non soltanto al papa per i suoi continui richiami all'importanza del battesimo (l'anno scorso esortò a festeggiare il giorno del battesimo "giorno della rinascita", come "secondo compleanno",) ma anche ai "maligni" che ci sbattono in faccia il loro: "e poi vai a Messa", perché sono uno stimolo a tirare fuori il nostro battesimo dai registri parrocchiali, e a portarlo dentro la vita quotidiana come "fuoco e presenza dello Spirito Santo". Se "lo Spirito Santo e fuoco" non sarà caldo come dovrebbe essere («Il Vangelo non ci lascia quieti: ci spinge, ci sprona: è rivoluzionario», afferma il Papa), ciò che manca dobbiamo chiederlo umilmente e incessantemente con la preghiera. Nel suo battesimo al Giordano, Gesù riceve il beneplacito del Padre: «Tu sei il Figlio mio, l'amato: in te ho posto il mio compiacimento», mentre sta in preghiera. Che bisogno aveva lui di pregare? Eppure l'evangelista Luca ce lo racconta spesso in preghiera prima di cominciare le sue giornate, e in modo particolare prima delle prove decisive, come quella dell'Orto degli Ulivi.

Attenzione, però, a non continuare a pensare (e a fare!) che il dovere dei battezzati sia pregare e partecipare alla Messa. No! La preghiera e la Messa sono i mezzi necessari per riuscire a dare al battesimo la capacità di testimoniare Gesù nella vita, cioè «a rinnegare l'empietà e i desideri mondani e a vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia e con pietà, nell'attesa della beata speranza e della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesù Cristo».

Il vangelo in poche parole


«Come uno che non si distingue dagli altri, Gesù sta ritto in mezzo al popolo che ad un segno o ad un comando del Battista si immerge nel Giordano».

Joachim Jeremias

La Parola da vivere


Parola da vivere durante la settimana: TU SEI IL MIO FIGLIO

Siamo stati resi giusti «non in virtù di opere di giustizia da noi compiute», ma non potremmo salvarci senza essere «zelanti nelle opere buone». Per questo i gesti di Cristo Gesù sono sacramenti di salvezza e comandamenti di vita. Un particolare della narrazione evangelica è al riguardo assai istruttivo: tutto accade «mentre Gesù… stava in preghiera». Non c’è esistenza cristiana senza preghiera, poiché l’agire cristiano ha la sua radice nella preghiera. Il nostro sguardo non deve mai essere distolto dall’umiltà di Cristo, che Agnello senza macchia scende nel Giordano condividendo la nostra sorte. È questa la via della nostra autentica grandezza.

 

 
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p. Marko Ivan Rupnik: www.clerus.va (testo)
Piero Stefani: www.ilregno.it (testo)
Enzo Bianchi: www.monasterodibose.it (testo)
p. Ermes Ronchi: www.avvenire.it (testo)
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don Claudio Doglio: dondoglio.wordpress.com (video; audio)
don Claudio Doglio: www.symbolon.net (testo)
p. Gaetano Piccolo: cajetanusparvus.com (testo)
Acli.it: vivere la domenica (testo)
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Wilma Chasseur (teologa ed eremita): www.incamminocongesu.org/ (testo)
don Enzo Pacini (cappellano del carcere di Prato): www.toscanaoggi.it (testo)
Paolo Curtaz: www.tiraccontolaparola.it (testo, audio, video)
don Tonino Lasconi: www.paoline.it (testo)
Lis - Video commento lingua italiana dei segni: www.qumran2.net/parolenuove/commenti.php (video)
Evangeli.net: Commento e breve spiegazione teologica in meno di 450 parole (testo)

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Comunità Kairòs: Lectio (testo)
Carmelitani: Lectio divina quotidiana (testo)
Combonianum.org: Lectio divina (testo)
Centro apostolato biblico: www.centroapostolatobiblico.it (testo)

12/01/2019 Categoria: Torna all'elenco