Mettiamo il naso fuori dalla valle

La comunità pastorale della Valmalenco, nata dopo la Visita pastorale del vescovo Diego Coletti (2014), fa parte del Vicariato di Sondrio (vedi Decreto) e ha come Vicario foraneo l’arciprete di Sondrio. Diverse iniziative di formazione e alcune celebrazioni comuni vengono proposte ogni anno a livello di Vicariato, in base alle indicazioni del Piano pastorale diocesano. Per aggiornamenti su tali iniziative, può essere utile consultare, oltre a questo sito, quello della comunità pastorale di Sondrio (www.parrocchiesondrio.it) o il sito della diocesi (www.diocesidicomo.it).

Proposte vicariali, diocesane, nazionali

22 settembre 2019 Giornata della Parola di Dio: La Parola è come il Pane

22 settembre 2019 Giornata della Parola di Dio: La Parola è come il Pane

La “Giornata della Parola di Dio” è un’iniziativa proposta da Papa Francesco a tutta la Chiesa nella Lettera “Misericordia et Misera” a conclusione del Giubileo della Misericordia: “Sarebbe opportuno che ogni comunità, in una domenica dell’Anno liturgico, potesse rinnovare l’impegno per la diffusione, la conoscenza e l’approfondimento della Sacra Scrittura: una domenica dedicata interamente alla Parola di Dio, per comprendere l’inesauribile ricchezza che proviene da quel dialogo costante di Dio con il suo popolo. Non mancherà la creatività per arricchire questo momento con iniziative che stimolinoi credenti ad essere strumenti vivi di trasmissione della Parola” (n. 7). Una giornata per rimettere al centro della vita, accanto all’Eucaristia, l’ascolto della Sacra Scrittura, attraverso esperienze e momenti di lettura, approfondimento e riflessione spirituale da vivere in comunità

Parola: il Ministero del lettore

Nella celebrazione liturgica, è un dato di fatto affidare a un lettore il compito di proclamare le Scritture. Tuttavia, l’impressione, è che non sia considerato un vero e proprio ministero ma un semplice compito da espletare. Qual è l’identità del lettore? Quello del lettore è un ministero molto antico, che sin dalle prime comunità cristiane appare come un servizio stabile, istituito e stimato. Il riconoscimento di questo ministero all’interno della celebrazione (attraverso la processione di introito, il luogo in ci si siede) è in realtà tutto relativo alla parola, di cui il lettore è umile ministro, esposto tra la necessità di coinvolgersi totalmente (perché la Parola sia viva ed efficace) e di espropriarsi di sé, scomparendo dietro la Parola. La creazione di un gruppo aperto di lettori, garantirebbe il giusto equilibrio tra la stabilità che onora il ministero e l’intercambiabilità. Quando di parla di formazione dei lettori occorre distinguere diversi piani di lavoro. Per prima cosa, ma non unica, occorre una preparazione tecnica che permetta di fare il salto dal “leggere le letture” alla “proclamazione” della Parola di Dio. Tale competenza si acquisisce con pazienza e costanza partecipando, per quanto è possibile, a corsi specifici. Non è infatti sufficiente saper legger, ma occorre che il lettore presti la sua voce alla Parola, perché questa risuoni nelle orecchie, nella mente e nel cuore dei fedeli che partecipano alla celebrazione. Parallelamente alla formazione tecnica potrebbe essere opportuno, all’inizio di ogni anno pastorale, proporre un tema liturgico di approfondimento. E’ poi importante aver cura di individuare nuovi lettori, guardandosi intorno “con occhi nuovi” (il gruppo lettori non deve essere un gruppo chiuso di inamovibili): la celebrazione feriale potrebbe essere un primo momento per invitarli a provare e verificarne l’attitudine.

La Parola e il Pane: l’unità delle due mense

Nella celebrazione liturgica, la liturgia della Parola e la liturgia del sacramento sono così strettamente legate da costituire un unico atto di culto. Uno solo e identico, infatti, è il Pane di Vita che si dona ai fedeli, nella forma della Parola e del sacramento. Si tratta di due momenti speculari nella loro dinamiche: come nella liturgia eucaristica l’umanità del pane diventa sacramento della divinità del corpo, così nella liturgia della Parola l’umanità della voce permette alla lettera delle Scritture, sigillata nel libro, di diventare parola viva del Dio vivente; come nella comunione mastichiamo e assimiliamo in noi il sacramento eucaristico, così nella liturgia della Parola spezziamo la Parola, la mastichiamo (soprattutto nell’omelia) per assimilarci ad essa. Come i discepoli di Emmaus, anche noi, seguendo il sentiero della celebrazione eucaristica, siamo illuminati da quelle parole che invitano a riconoscerlo presente nei gesti e nelle parole dell’ultima cena. Come far trasparire questa verità nelle nostre celebrazioni? Anzitutto vigilando perché i due momenti della celebrazione sacramentale siano equilibrati e proporzionati nella durata e nel ritmo. Un secondo suggerimento è quello di valorizzare gli elementi eucaristici presenti nella liturgia della Parola.

Parola: la preghiera dei fedeli

Tutta la Liturgia della Parola si svolge nel ritmo dell’ascolto e della risposta. La Parola di Dio, infatti, è viva: bussa per essere accolta, attende per suscitare una risposta, scuote per provocare una conversione. Dopo averla udita essa scende nel cuore per toccarlo, così da rivoltarlo nello Spirito. A volte consola, a volte ferisce. La sua corsa, poi, risale sulle labbra per suscitare una risposta e raggiungere le mani, ispirando gesti di amore, di perdono, di laborioso lavoro nel campo della vita. Vi è, infine, la risposta che si fa preghiera, invocazione, supplica: è la preghiera universale o dei fedeli.

Da www.diocesidicomo.it/la-parola-e-come-il-pane/

21/09/2019 Categoria: Torna all'elenco