Oratorio

Un pilastro portante di ogni comunità cristiana è l’oratorio. Seguendo gli esempi di san Filippo Neri e di san Giovanni Bosco, gli oratori sono nati come occasioni educative per i ragazzi e i giovani, ad opera di adulti motivati e preparati, che vogliano bene ai ragazzi e collaborino con gli altri adulti (i genitori in primis) per la loro crescita umana e cristiana. Le attività oratoriane possono svolgersi in qualsiasi spazio o ambiente. L’”oratorio” infatti, prima ancora che un insieme di spazi e strutture, è innanzitutto uno stile, una cura, un’attenzione della Comunità tutta verso i più giovani.

Nella nostra Valle le diverse iniziative si svolgono a rotazione nei diversi spazi disponibili. L’attività più conosciuta, oltre alla catechesi e alle feste ad essa collegate, è l’avventura estiva del GREST, che coinvolge attivamente famiglie, educatori e diversi animatori.

Ma anche durante l’anno diverse sono le occasioni per “educare divertendo” e “divertire educando”: in alcuni paesi un gruppo di volontari adulti garantisce l’apertura settimanale dell’oratorio, proponendo attività ludiche e ricreative molto varie; in altri ci sono proposte di animazione liturgica e di canto adatte alla fascia dei ragazzi; ci sono poi proposte occasionali legate a tornei, teatri, compleanni, feste del paese, ecc.

Suggerimenti e materiali per l’animazione cristiana degli oratori sono a disposizione anche sul sito diocesano di pastorale giovanile: www.pgcomo.org.

Avvisi

Vangelo Ragazzi:

Vangelo Ragazzi: "Sveglia!"

Videovangelo della domenica in cartoni animati

I domenica del tempo di avvento anno B

Anche noi vogliamo capire

PRIMA LETTURA (Is 63,16-17.19; 64,2-7)

Capire le parole

* Redentore. È colui che difende e si prende cura dei più deboli e dei più poveri.
* Vagare. Camminare a caso senza meta.
* Timore (del Signore). È provare per Dio un misto di rispetto e di meraviglia.

Di più
* Assente o presente? Dio si comporta con noi come un padre con il suo bambino: lo lascia camminare, inciampare, ma da lui non si allontana mai. A volte il bambino piange, crede che suo padre sia partito. No! È un albero o un'ombra a nasconderlo. I genitori non lasciano i loro figli. Dio non si assenta mai: siamo noi che ci allontaniamo da Lui.


SECONDA LETTURA (1Cor 1,3-9)

Capire le parole
* Rendere grazie. Ringraziare, far pervenire all'autore del favore o del bene ricevuto la conferma che lo si è ricevuto e apprezzato.
* Stabilità. Essere solidamente piantati.
* Manifestazione. Far conoscere ciò che è sconosciuto o segreto.


VANGELO (Mc 13,33-37)

Capire le parole
* Vegliare. Vegliare è restare svegli e non dormire, è essere attenti. Gesù ci chiede di vegliare perché è presente in mezzo a noi, ma in modo nascosto. Siamo pronti ogni giorno ad accoglierlo e a fargli sempre più posto nella nostra vita? L'Avvento è un periodo che serve particolarmente a questo.
* All'improvviso. In modo inatteso.

Di più
* Allenatevi! Perché Gesù ci stressa? Se ci ama, perché ci sorprende come un ladro? In realtà quando parla della sua venuta non allude solo al suo definitivo ritorno, ma anche alle sue visite nascoste di ogni giorno: attraverso qualcuno che ci fa piacere, o che ha bisogno di noi... Tutte queste visite ci preparano alla grande Visita. Se non ci siamo mai accorti di chi soffre, se non abbiamo mai risposto alle richieste di aiuto, se non abbiamo mai amato, non riconosceremo Gesù quando verrà.


PER RIASSUMERE...
Oggi inizia il tempo di Avvento. Avvento vuol dire "arrivo". Sì, Gesù arriva! Quando attendiamo un amico siamo felici, lo pensiamo e ci prepariamo noi e il luogo in cui lo ospiteremo. Allora vorremmo che fosse già Natale!

La riflessione (commento a cura di Mara Colombo)

Oggi inizia l'Avvento!
Avvento significa ATTESA... Vi piace aspettare?

Immaginiamoci in coda alla cassa del cinema o della giostra... sappiamo che ci aspetta qualcosa di bello... Ma ci piace aspettare? L'attesa è sempre noiosa, lunga, iniziamo a guardarci attorno per ingannare il tempo, sbuffiamo, qualcuno prova a passare davanti a qualcun altro un po' addormentato; qualcun altro prova a cambiare fila perché le altre sembra sempre che vadano più veloce della nostra; c'è chi si fa sostituire da un amico perché comincia a sentire mal di gambe o chi, addirittura, rinuncia o cambia programma se l'attesa si fa troppo lunga! Non siamo molto allenati all'attesa!

Ecco perché la Chiesa tiene molto all'avvento e lo prepara con amore: aspettiamo il giorno di festa in cui gioire nel ricordare la nascita di Gesù venuto a salvarci e ci alleniamo a fare quello che Gesù ci ha raccomandato cioè vegliare. In coda per il Natale di Gesù però è vietato annoiarsi!

Anzi, non ci basteranno queste quattro settimane... Ecco perché ogni anno l'avvento ritorna!

Dobbiamo pregare, cantare, lodare, ringraziare, giocare, cercare di far felici quelli che ci stanno vicino, fare compagnia a chi è solo, parlare con chi è in attesa insieme a noi, non pensare al mal di gambe ma tenere caldi i muscoli per saltare in braccio a Gesù quando sarà il momento; aiutare chi vediamo affaticato; dare una mano a chi non ha ancora capito in che direzione andare per non perdersi la festa; sorridere a chi è triste perché non ha capito perché è in attesa; ammirare e contemplare la creazione di Dio che è attorno a noi proprio per arricchire la nostra veglia, riempiendola di meraviglia. Ecco cosa fare in questo avvento, ecco come tenere il cuore palpitante d'amore in attesa del giorno più bello che verrà!

Ma, esattamente, cosa dobbiamo aspettare? Gesù è nato più di duemila anni fa e noi lo sappiamo benissimo! Quindi che periodo di attesa inizia per noi oggi? Perché la Chiesa ci chiede di vivere da oggi fino al giorno del Natale di Gesù con il cuore in attesa? Perché ci dice di prepararci?

Il profeta Isaia è vissuto tanto, tanto, tanto tempo prima di Gesù e nella prima lettura chiede a Dio di “ritornare”... Lui, illuminato da Dio già sapeva della venuta di Gesù e quindi poteva ASPETTARE!

Nel Salmo di oggi abbiamo pregato con le parole che ripetevano nel tempio di Gerusalemme al tempo del Re Davide chiedendo al Signore di farsi vedere, di scendere dal cielo per salvarli. Gesù ancora non era venuto nel mondo quindi loro chiedevano a Dio di farsi vivo e di aiutarli ad allontanarsi dal male e a fare il bene. Loro giustamente aspettavano qualcuno!

San Paolo che invece scriveva e predicava dopo la morte di Gesù parla a tutti i cristiani della città di Corinto e dice loro di rimanere fedeli a Dio in attesa del suo arrivo..... ma se Gesù era già morto e risorto che senso aveva dire a queste persone di aspettare?

A complicare un po' le cose, Gesù nel Vangelo di oggi dice a quelli che lo interrogavano fuori dal tempio di vegliare, di stare attenti, svegli e pronti per accogliere Dio quando verrà. Ma se Gesù presente nel mondo dice di vegliare, la nostra confusione aumenta...

Prima di tutto dobbiamo chiarire che non è il nostro corpo che deve prepararsi e aspettare.

Noi, come i cristiani di Corinto e come i discepoli e le folle che seguivano Gesù, dobbiamo lavorare sul nostro cuore!

Il nostro cuore deve aspettare Gesù ed essere scattante al suo arrivo, riconoscendolo subito! Perché se dovesse venire tra noi e noi non lo riconoscessimo? A che servirebbe l'avvento con tutte le sue iniziative?

Avete mai provato a riconoscere tutti gli ingredienti usati per cucinare un piatto che state mangiando? Alcuni si riconoscono al primo sguardo, altri al primo assaggio, ma ci sono ingredienti importantissimi che non si avvertono tanto facilmente... Ma ci sono esperti di cucina che in una prova di questo tipo non dimenticherebbero neanche un ingrediente!

Pensiamo invece a chi lavora con le pietre preziose... Se gli diamo tra le mani una pietra qualunque che assomiglia ad una vera, l'esperto capirà subito l'inganno!

Se mostriamo un dipinto falso ad un esperto di arte questo saprà capire che non è autentico!

Noi invece che non siamo chef esperti, esperti d'arte o di pietre preziose ci faremmo ingannare.... Quindi per riconoscere Gesù che viene dobbiamo conoscerlo bene! Altrimenti rischiamo di non aprirgli la porta del nostro cuore perché impegnati a pensare a qualche banale giocattolo o cartone animato! Poveri noi se succedesse!

Questo tempo di Avvento è il nostro momento per vegliare, perché Dio con la Grazia dello Spirito Santo è presente nella nostra vita e noi troppo spesso non lo avvertiamo! E poi Dio ritornerà, Gesù ce lo ha detto molte volte e in molti modi! Dio Padre con il Figlio e lo Spirito Santo verranno per portarci in Paradiso! Ma dovranno trovarci con il cuore palpitante di amore che riconosce il suo creatore e non con il cuore addormentato o atrofizzato o occupato a fare altro che non sia amore!

Oggi possiamo quindi far giungere a Dio la nostra preghiera e ripetere insieme:

“SIGNORE, FAI SPLENDERE IL TUO VOLTO, FATTI RICONOSCERE! NOI TI ASPETTIAMO!”

La vignetta di Robihood


#Strade Dorate:
Dalla postazione radio di Radio Fra Le Note il sacerdote genovese Don Roberto Fiscer commenta il Vangelo della domenica per i ragazzi.



Un giovane prete di Genova ex dj da discoteca, don Roberto Fiscer, ha aperto una radio nel suo oratorio e tra le altre cose fa una brevissima trasmissione anche in video #Strade Dorate in cui spiega il vangelo della domenica per i ragazzi e con i ragazzi.

Dalla postazione radio di Radio Fra Le Note il sacerdote genovese Don Roberto Fiscer commenta il Vangelo della domenica per i ragazzi. Domenica 3 dicembre 2017

02/12/2017 Categoria: Torna all'elenco