Gruppo missionario

La missionarietà è una delle caratteristiche fondanti della Chiesa. Non c’è Chiesa se non c’è la voglia di testimoniare il vangelo e di annunciarlo con le opere, le parole, la vita, l’esempio. La vita di ogni comunità cristiana poggia infatti sui tre pilastri dell’annuncio della Parola di Dio (catechesi), della liturgia (celebrazione) e della testimonianza della carità (servizio).

Oltre alle diverse iniziative singole a sostegno di missionari o altre proposte occasionali (vedi adozioni a distanza, negozi equosolidali, stampa missionaria, ecc.), anche nella nostra Valle si è costituito un gruppo di persone che ha come scopo di tenere viva nelle parrocchie l’attenzione verso la missionarietà e l'apertura della comunità cristiana e, in qualche circostanza, organizzare anche qualche raccolta di soldi o di altri beni a sostegno delle opere missionarie.

Per saperne di più, puoi consultare il sito www.centromissionariocomo.it oppure, per uno sguardo nazionale, vai su: www.chiesacattolica.it, alla voce “missio” .

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Vangelo Ragazzi: Le regole per il bene di tutti e il progetto di Dio su di noi

Vangelo Ragazzi: Le regole per il bene di tutti e il progetto di Dio su di noi

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Anche noi vogliamo capire

 

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Tratto da Dossier Catechista   settembre 2020


La riflessione
(commento a cura di sr. Piera Cori)

Buongiorno e buona domenica a tutti. Eccoci qui in ascolto del Signore che Parla. Questa Parola è la luce necessaria al nostro cammino.

Vi chiederete: "Ma che cammino facciamo?". C'è un cammino fatto con le gambe, come quello che compiamo per andare a scuola, in oratorio, allo sport, a casa, a trovare i nonni, ecc. Ma c'è anche un cammino fatto con il cuore, con la mente e con la volontà. Cammino che nasce dalla fede in Gesù.

La fede è come l'amore. Se io voglio bene a una persona, sto volentieri con lei, la frequento, vado a trovarla spesso, ecc. Il Credente è un uomo in cammino proprio in questo senso.

Cammina verso Gesù, cammina con lui, per conoscerlo e conoscere il Padre. Solo così si diventa capaci di assomigliare a Gesù il quale ha realizzato con la sua vita il sogno di Dio per il bene di tutti noi.

Oggi, il brano del Vangelo comincia con questa frase: “I farisei se ne andarono e tennero consiglio per vedere come cogliere in fallo Gesù nei suoi discorsi”. Attraverso queste parole, capiamo che i farisei, gli erodiani, insomma tutta la gente di potere, è arrabbiata con Gesù, vogliono tendergli delle trappole per farlo cadere nell'errore.

Ma sapete qual è il motivo? Lo troviamo pochi versetti prima. Gesù ha appena raccontato una parabola spiegando alla gente che il regno dei cieli è simile a un re che fece una festa di nozze per suo figlio. Quando si parla di regno dei cieli non è che dobbiamo pensare ad un luogo oltre le nuvole, ma a qualcosa di concreto che avviene sulla terra. Dio, attraverso la vita di Gesù, viene sulla terra ed è così contento che decide di fare una festa di nozze. Questa cosa la capiamo tutti bene. Se due si sposano vuol dire che si vogliono bene, che si amano. Le nozze del figlio del re: anche qui il discorso è chiaro. Il Re è Dio, il figlio del re è Gesù che, venendo sulla terra, ci offre il suo amore proprio attraverso questa immagine del matrimonio. Succede però, nella parabola, che molti invitati rifiutano questo invito alla gioia, alla festa. Si chiudono e pensano ai propri affari, ai propri interessi e questo messaggio di amore e di salvezza che Gesù dona a tutti è inascoltato.

Questa è la realtà con cui Gesù si scontra ogni giorno. Lo ascoltano i poveri, i peccatori, ma i farisei, gli uomini di potere gli sono contro. Gesù presenta il volto di Dio come quello di un padre buono che perdona, che accoglie tutti. I farisei, invece, presentano lo stesso Dio come colui che ama solo chi se lo merita.

Questa cosa li infastidisce al punto tale che vogliono mettere in cattiva luce Gesù. Sono arrabbiati per il fatto che lui abbia tanta popolarità tra le persone semplici e umili. Sta diventando un personaggio troppo importante per la gente e per questo vogliono dimostrare a tutti che è un peccatore, che è lontano dalla legge di Dio.

Per realizzare questo progetto ecco che vanno da Gesù. Gesù si trova nel tempio, il luogo sacro della presenza di Dio. In quel luogo non era permesso l'accesso a nessun pagano e neppure le cose pagane potevano stare dentro questo spazio, come per esempio il denaro. Infatti proprio lì c'erano i cambiavalute, una specie di banca che cambiava la moneta romana in moneta ebraica.

Chiedono a Gesù se secondo lui è lecito pagare il tributo a Cesare, l'imperatore romano.

Sappiamo tutti che gli ebrei non sopportavano la presenza di Roma nel loro territorio. Si sentivano prigionieri... aspettavano infatti il messia che liberasse il popolo da questi invasori.

I farisei pongono a Gesù questa domanda: “È lecito o no pagare il tributo a Cesare?”. È davvero una domanda trabocchetto. Se Gesù risponde sì, tutto il popolo lo può considerare un traditore del popolo e quindi può essere messo a morte. Se risponde no, diventa nemico di Roma, e viene messo a morte come nemico dell'imperatore.

Gesù guardando la moneta che ha impressa il volto dell'imperatore romano dice: “Date a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio”.

Cosa vuol dire questa espressione? Il Signore ci vuole dire che la società ha le sue leggi che vanno rispettate anche dai credenti. Anche a scuola ci sono delle regole, delle leggi che vanno osservate per il bene di tutti, perché le cose funzionino.

Ma come mettiamo in pratica la legge della società, noi, come credenti, dobbiamo anche realizzare il progetto di Dio. Dare a Dio il giusto posto nella nostra vita. Dargli un posto importante.

La nostra vita gli appartiene. Lui ci ha creati, lui ci ha salvati.

A volte, ad esempio, vi può succedere che il sabato non riusciate a terminare i compiti per casa ed allora qualche cosa rimane da studiare anche la domenica. Se un ragazzo dice: oggi non vado a Messa così quel tempo lo dedico allo studio, sta facendo il contrario di quello che dice Gesù oggi.

La fede e il dovere sono due cose che vanno benissimo d'accordo. Bisogna imparare a saper gestire bene il tempo.

Insieme al salmista abbiamo pregato così: “Grande è il Signore e degno di ogni lode”.

Chiediamo a Gesù la capacità di dare il giusto posto a Dio e ai nostri doveri. Buona domenica!

La vignetta di Fano


 
#Strade Dorate: Dalla postazione radio di Radio Fra Le Note il sacerdote genovese Don Roberto Fiscer commenta il Vangelo della domenica per i ragazzi.



Un giovane prete di Genova ex dj da discoteca, don Roberto Fiscer, ha aperto una radio nel suo oratorio e tra le altre cose fa una brevissima trasmissione anche in video #Strade Dorate in cui spiega il vangelo della domenica per i ragazzi e con i ragazzi.

Dalla postazione radio di Radio Fra Le Note il sacerdote genovese Don Roberto Fiscer commenta il Vangelo della domenica 18 ottobre 2020 per i ragazzi


17/10/2020 Categoria: Torna all'elenco