Gruppo missionario

La missionarietà è una delle caratteristiche fondanti della Chiesa. Non c’è Chiesa se non c’è la voglia di testimoniare il vangelo e di annunciarlo con le opere, le parole, la vita, l’esempio. La vita di ogni comunità cristiana poggia infatti sui tre pilastri dell’annuncio della Parola di Dio (catechesi), della liturgia (celebrazione) e della testimonianza della carità (servizio).

Oltre alle diverse iniziative singole a sostegno di missionari o altre proposte occasionali (vedi adozioni a distanza, negozi equosolidali, stampa missionaria, ecc.), anche nella nostra Valle si è costituito un gruppo di persone che ha come scopo di tenere viva nelle parrocchie l’attenzione verso la missionarietà e l'apertura della comunità cristiana e, in qualche circostanza, organizzare anche qualche raccolta di soldi o di altri beni a sostegno delle opere missionarie.

Per saperne di più, puoi consultare il sito www.centromissionariocomo.it oppure, per uno sguardo nazionale, vai su: www.chiesacattolica.it, alla voce “missio” .

Avvisi

Le lettere di don Pio dalla prima guerra mondiale. Edolo, 18 maggio 1915

Le lettere di don Pio dalla prima guerra mondiale. Edolo, 18 maggio 1915

A 70 anni dalla morte di don Pio Parolini vogliamo ricordare questo sacerdote, malenco di nascita e di ministero, attraverso la pubblicazione delle lettere che egli inviò, come cappellano militare, al vescovo Archi durante la prima guerra mondiale e che sono attualmente conservate presso l’Archivio Storico della nostra diocesi. Grazie a queste potremo approfondire la conoscenza di un santo sacerdote che ha tanto amato il Signore e che ha impiegato la sua vita per portarLo agli uomini. Ogni settimana pubblicheremo su questo sito una lettera realizzando, così, una speciale rubrica settimanale. Un prezioso lavoro a cura di Nicola Bergomi e Anselmo Fabiano. Pubblichiamo la prima lettera datata 18 maggio 1915 scritta a Edolo.



È questa la prima lettera scritta al vescovo Archi. Don Pio fa riferimento a don Giovanni Battista Rapella, nativo di Morbegno, a quell’epoca rettore del seminario minore e quindi suo diretto superiore. Da questa lettera apprendiamo che don Pio iniziò il servizio militare alla fine di aprile del 1915, prima ancora che l’Italia dichiarasse guerra all’impero austro-ungarico il 24 maggio del 1915. È interessante notare come in questa prima fase di vita militare don Pio non sia ancora cappellano, ma svolga la funzione di soldato semplice. In particolare ci rivela lui stesso che era scritturale, l’addetto all’ufficio amministrativo dell’ospedale.
Inoltre, don Pio fa riferimento ai quattro peccati mortali la cui remissione era riservata al vescovo diocesano.
Infine, ironia della Provvidenza, don Pio si trovò a collaborare in guerra con don Giovanni Gatti, a cui, tanti anni dopo, sarebbe succeduto come parroco di Caspoggio.

Il file in formato pdf scaricabile con il testo della lettera e il relativo commento

04/07/2020 Categoria: Torna all'elenco